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Caring Services di Telecom Italia - Le rsu di Ugl Telecomunicazioni, nel Coordinamento non hanno dato il loro assenso al testo prodotto dall'azienda, poiche' non ci sono tutte le garanzie per la tutela dei lavoratori -

Comunicato Nazionale sulla situazione Caring Services di Telecom Italia.
Le rsu di Ugl Telecomunicazioni, nel Coordinamento non hanno dato il loro assenso al testo prodotto dall'azienda, poiche' non ci sono tutte le garanzie per la tutela dei lavoratori ed invitiamo a non partecipare al referendum perche' illegittimo mentre invece occorre riaprire il tavolo delle trattative.


Ugl invita I Lavoratori a NON PARTECIPARTE al referendum perche' ILLEGGITIMO mentre invece occorre riaprire il tavolo delle trattative

UGL TLC NAZIONALE                                                                                                                                                         Dopo la riunione del coordinamento di Telecom, e dopo l'opposizione di CGIL, parte la richiesta della parte che vuole firmare per referendum tra i lavoratori. 
"Stranamente" partono anche le lettere ai lavoratori da parte aziendale, che si affrettano a
 contraddire quanto dichiarato nei "road show" dicendo che la mancanza di accordo fará scaturire la societarizzazione (applicazione accordo 27 Marzo post erifica 
con chiusura sedi). A nessuno in questa fase, e in particolare all'Azienda, è convenuto rendere nota (neanche nominarla) la posizione di UGL sul tavolo Nazionale, posizione che se fosse stata si, avrebbe fatto passare numericamente un accordo che di fatto due organizzazioni da sole non si sentono di firmare. 
Ma siccome siamo sempre stati responsabili, abbiamo detto di NO, non perché volevamo la rottura dell'impianto ell'accordo, ma perchè al pari di CGIL non riteniamo che l'attuale testo sia una garanzia per i lavoratori senza che si facciano delle modifiche importanti in alcuni punti.
Le modifiche fatte non sono ancora sufficienti, e l'Azienda deve fare uno sforzo in più per consentirci di rivalutare la posizione, e quindi restiamo disponibili.

ATTENZIONE!!! 
Il referendum è uno strumento di ampia democrazia SOLO se esso è certificato a livello Nazionale (non a voce o con alzata di mano) e se le informazioni ai lavoratori sono fornite in modo che essi abbiano le idee chiare, fornite dai Sindacati e non dall'Azienda (vedi informazioni strumentali del road show dove "non si societarizza" e ora si dice l'opposto!). Quindi lavoratori tutti, un consiglio buono è quello di spogliarsi di tutti i concetti e valutare con freddezza la situazione ed i suoi risvolti entro il 20 p.v. Anche alla luce del possibile varo del decreto attuativo del 
"mitico" JOB ACT il 15 dicembre. E chissà che qualcuno non stava aspettando proprio questo? 
UGL TELECOMUNICAZIONI NAZIONALE

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http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/13/lavoro-e-jobs-act-tutti-i-no-della-cgil-e-i-si-di-cisl-e-uil-che-poi-cambiano-idea/1147550/

TELECOM: UGL TLC INVITA LAVORATORI A BOICOTTARE “REFERENDUM FARSA”

telecom

(AGENPARL) – Roma, 09 dic – Il 17 e 18 Dicembre Telecom Italia chiederà ai lavoratori della Divisione Caring Service (la divisione che raggruppa tutti i call center che svolgono servizio per la clientela, dal 187 al 119 fino al Credito) di scegliere tra la minaccia di una societarizzazione, che in ogni caso l’azienda rinvierà tra tre anni, e l’utilizzo di un sistema di registrazione delle chiamate per controllare e valutare il comportamento dell’operatore, con il fine (sostiene) di addestrarlo.

Come RSU Ugl Telecomunicazioni unità produttiva Calabria, siamo contrari alla realizzazione di un referendum che Telecom Italia ha indetto unilateralmente venendo meno a quanto previsto dall’art.21 della legge 300/70 che prevede che il referendum deve essere indetto da tutte le rappresentanze aziendali e non dall’azienda.

Stupisce come l’azienda invece di investire le somme per lo sviluppo della rete e delle innovazioni tecnologiche per il bene della stessa, investa così tanto tempo e denaro per la realizzazione di un software sofisticato che di fatto registrerà le telefonate dei singoli operatori e sarà capace di comprendere quali saranno i miglioramenti da adottare per ogni singolo dipendente. Gli operatori saranno soggetti ad un esame dei colloqui che mensilmente li vedrà trovarsi con i propri coordinatori e con rappresentanti dell’azienda per valutare quanto siano in grado di operare o meno in azienda. Non basta, quindi, lo stress quotidiano del rapporto con la clientela che non vede più Telecom Italia come azienda leader del settore e che continuamente prende a pesci in faccia gli operatori, ora si dovrà mensilmente passare l’esame sulle singole telefonate.

Perciò siamo contrari a questo referendum perché riteniamo che la farsa della societarizzazione, che se voluta realmente sarebbe già stata attuata, non può essere utilizzata come spada di Damocle sulla testa dei lavoratori che giornalmente devono lavorare in ambienti non del tutto idilliaci.

Chiediamo a tutti i lavoratori del CARING SERVICE di Telecom Italia di non cedere alle pressioni mediatiche che l’azienda sta utilizzando in questi giorni per far passare come positivo solo il fatto che alcuni territori non chiuderanno, dimenticando che ai sacrifici fino ad oggi richiesti dagli accordi di Marzo 2013 l’azienda ha risposto solo con altre richieste di sacrifici che sicuramente saranno inutili perché la societarizzazione sarà riproposta nel 2017.

Le internalizzazione secondo l’azienda avrebbero fatto recuperare milioni di euro ma il dettaglio di quanto recuperato non è mai stato fornito, sottolineiamo in particolare che i lavoratori del Credito della sede di Tiriolo dovrebbero, secondo l’azienda, essere trasferiti a Catanzaro , ma per risparmiare cosa? Il fitto dei locali? No, perché la sede non chiuderà ed allora che si dica a chiare lettere che l’intendimento aziendale è di societarizzare e spostare il personale il più vicino alla sede di riferimento per la nuova azienda che è TeleContact Center.

Lavoratori apriamo gli occhi non cediamo alle lusinghe dei responsabili che in questi giorni saranno mandati per convincerci al voto, magari promettendo loro anche gratificazioni economiche qualora riuscissero nell’intento.

DICIAMO NO AL “REFERENDUM FARSA” e chiediamo uniti di riaprire con Telecom il tavolo delle trattative per migliorare il più possibile un accordo che vede penalizzati tutti gli addetti Caring.

Lo rendono noto le RSU UGL Telecomunicazioni, Telecom Italia Calabria.

http://www.agenparl.com/?p=133176

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http://www.tarantobuonasera.it/taranto-news/cronaca/340808/news.aspx Quel referendum è un ricatto per i lavoratori” Il caso Telecom continua a tenere banco “Apprendiamo dalla stampa di una nota dell’azienda Telecom Italia con la quale rassicura i lavoratori della sede tarantina circa il mantenimento della sede (precedentemente destinata alla chiusura), a seguito dell’intesa raggiunta a livello nazionale nei giorni scorsi sulle attività del Caring, con la sola opposizione della Slc Cgil. Da Telecom Italia, tuttavia, ci aspetteremmo un atteggiamento più serio, degno dell’importanza e della grandezza che quest’azienda ha nello scenario economico ed industriale del Paese”. L’attacco arriva da Andrea Lumino, segretario della Slc Cgil di Taranto. “Diciamo questo - spiega - perchè Telecom dimentica di scrivere quale sia il contenuto di quell’accordo e quale modalità ricattatoria imporrà ai lavoratori per poter dire, il giorno dopo, che i lavoratori approvano quel testo. Quando temevamo che l’episodio della Fiat e di Pomigliano avrebbero fatto scuola, lo dicevamo con cognizione di causa: Telecom, infatti, ha messo il coltello alla gola dei lavoratori, con la collaborazione degli altri sindacati che non hanno ritenuto opporre resistenza. L’intesa trovata tra Telecom e le altre sigle sindacali prevederebbe, in perfetto stile Jobs Act, il completo superamento dell’articolo 57 del CCNL, introducendo il tema del controllo individuale a distanza per imporre un aumento della produttività individuale e creare condizioni di lavoro inaccettabili. Altre Organizzazioni Sindacali si sono dichiarate, in nome della mancata societarizzazione che Telecom non riesce a richiamare nemmeno nel comunicato con cui annuncia / impone il referendum, disponibili a sottoscrivere l’accordo anche in maniera separata. L’azienda ha costruito un percorso, totalmente fuori dalle regole vigenti, per scaricare sui lavoratori, attraverso la promozione di un referendum il seguente quesito: volete essere societarizzati oppure accettate le nuove regole imposte dall’accordo che prevedono, nel complesso, un peggioramento delle vostre condizioni abbandonando definitivamente l’idea di migliorare il servizio ai clienti? Per questo, i lavoratori di Telecom saranno chiamati, entro il 20 dicembre, a votare in un referendum dove si chiede “vuoi completamente rinunciare alla tua dignità di lavoratore o vuoi essere societarizzato (uscendo cioè dal perimetro aziendale e quindi prossimamente licenziato)? Siamo alla presenza di un atto illegittimo e privo di valore . Per questo, come Slc Cgil, anche a Taranto inviteremo i lavoratori a non andare a votare un referendum illegittimo e fuori dalle regole perchè anche in Telecom, ed anche a Taranto, i lavoratori hanno una dignità da difendere, con l’obiettivo di riaprire la trattativa con l’azienda”.

http://www.tarantobuonasera.it/taranto-news/cronaca/340808/news.aspx

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COMUNICATO CGIL - SLC 


Telecom: Disertare il referendum truffa significa imporre la riapertura della trattativa e cercare di migliorare le proprie condizioni di vita

giovedì, dicembre 11, 2014 Salvo Moschetto Quando un' Azienda è costretta a mandare in giro per l'Italia i suoi colletti bianchi a spiegare in maniera sommaria e confusa un progetto di Caring che fa acqua da tutte le parti e che non tiene conto delle leggi e va in palese contrasto con i contratti firmati e lo Statuto dei Lavoratori siamo certamente difronte ad un datore di lavoro instabile e totalmente confuso prima con se stesso e poi verso i propri dipendenti. Messa in crisi da una Cgil (si sono dimenticati della nostra Organizzazione prima fra tutte a contrastare tale documento)che si alza dal tavolo e decide di non trattare sui diritti e sulla pelle dei lavoratori, Telecom, cerca con subdoli ricatti di fare terrorismo tra i lavoratori per costringerli a sottoscrivere un ''SI MI PIACE'' che condannerebbe inevitabilmente, non solo il caring di Telecom Italia ma anche le altre Società di settore. Un precedente che farebbe da apripista su nuove regole di controlli individuali che porterebbe ogni singolo operatore a giustificare mensilmente il suo lavoro difronte ad una commissione creata ad hoc . Poco conta che i dati non saranno utilizzati per scopi punitivi, ma sicuramente faranno la differenza fra il sig. Rossi ed il sig. Bianchi, tra Paolo e Luigi passando da Cristina e finendo con Maria.

Chi sarà il primo della classe...??? - A chi spetterà il premio...??? - Chi dovrà essere stressato per benino dalla prima commissione di turno...??? - Chi verrà messo dopo alcuni mesi nella lista di proscrizione in attesa di trovare un pretestuoso motivo per fargli recapitare una lettera di chiarimenti...??? - Si va verso un lavoro a cottimo...??? E chi a differenza di altri darà ''IL SUO'' massimo ma non riuscirà a raggiungere le prestazioni lavorative del suo vicino che fine farà...??? Sarà costretto a subire in eterno il Kapò di turno o verrà licenziato per giusta causa e per scarso rendimento lavorativo...???

A tutti questi interrogativi chi darà una risposta leale e seria...??? Mamma Telecom...??? Il Sindacato che vuole firmare l'accordo truffa e contemporaneamente il 12 dicembre si trova in piazza con la Cgil a scioperare su quel JOBS ACT che comprende pure quegli stessi controlli che poi in realtà vuole fare accettare col referendum truffa ai lavoratori..??? Bella coerenza di fatto e di diritto...

E vogliamo parlare della Societarizzazione...??? Nel documento aziendale è specificato chiaramente che la societarizzazione viene momentaneamente sospesa ma non scongiurata. L'Azienda scrive che se accettiamo di rinunciare ai nostri diritti, e ci facciamo controllare singolarmente Telecom Italia grazierà il personale aziendale fino al 2017... E dopoooooooooooo...???

Ma di cosa stiamo discutendo. Ma chi sta appoggiando questo aborto di progetto si rende conto che i lavoratori non sono stupidi. Come mai la Proprietà non è partita in maniera unilaterale, come in altre occasioni, e sta cercando di far pesare queste firme sulle spalle della gente...??? A qualcuno non viene il dubbio che oltre a non esserci i numeri la violazione del Art. 57 (CCNL) possa essere considerato un illecito da portare in sede penale e dare luogo pure ad un comportamento antisindacale...???

La SLC Cgil non potrà mai sottoscrivere un'intesa che prevarichi i diritti (CCNL) e che prevedono accordi che sono palesemente peggiorativi nei confronti dei colleghi del Caring. La Slc Cgil non potrà mai sottoscrivere accordi che ledono la dignità sul lavoro e vanno contro a quello che è Lo Statuto dei Lavoratori. La Slc Cgil chiede a tutti voi di non cadere in trappole o tranelli e di non accettare alcun ricatto di genere.

Disertare il referendum truffa significa imporre la riapertura della trattativa e cercare di migliorare le proprie condizioni di vita fuori e dentro l'Azienda.

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